Nell’antichità il rosso era il colore dell’imperatore, dello stato e della romanità. Facendolo proprio Venezia è come se avesse raccolto l’eredità dell’Impero Romano d’Oriente dando avvio a grandi traffici commerciali, manovre politiche, imprese geografiche ma anche con il suo ruolo nella religione, nell’arte e nella scienza. Il rosso è un colore collegato alla passione ma anche al peccato, alla guerra, ai divieti fino ai privilegi sociali. Nel XVI secolo il dominio di Venezia si legava bene al rosso perfetto, il lussuoso “rosso veneziano”, luminoso e caldo, leggermente più scuro dello scarlatto, una pigmentazione gelosamente custodita dai tintori della Serenissima a cui le botteghe facevano a gara per approvvigionarsi. Il rosso quindi, ancora oggi simbolo della storia e della ricchezza di Venezia.