Paolo Convilli è un intagliatore del legno e realizza soprattutto importanti cornici intagliate per quadri, eseguite per lo più su commissione di antiquari per quadri antichi. Non disdegna però incidere anche tutta una serie di altri oggetti in legno come porte, poltrone, specchiere, basamenti intagliati, i classici moretti veneziani e, a volte, qualche ornamento della gondola, come i cimieri che sovrastano la seduta. Lo si può trovare all’opera presso la bottega “Soase Trevisanello” con cui collabora, a due passi dalle Gallerie dell’Accademia, frequentata da famosi pittori veneziani ma anche da “foresti” che vengono a Venezia per insegnare alla Scuola di Belle Arti. In questo storico laboratorio vi lavorava prima suo padre, Gastone, abile maestro d’intaglio che ha tramandato tecniche e saperi tradizionali al figlio. Di generazione in generazione: Paolo oggi collabora a stretto contatto con Silvia, figlia di Aldo Trevisanello. Allo stesso modo, Gastone lavorava anche con il doratore Gianni Cavalier, così come oggi Paolo collabora con il figlio Alberto proseguendo rapporti di collaborazione intergenerazionale fra storiche botteghe artigiane. Per Paolo tutto è iniziato un po' per caso quando ancora minorenne, alla morte del padre, iniziò in bottega seguendo attività di restauro. Gli venne commissionata una cassapanca del Settecento in noce, legno che scoprirà prediligere in quanto perfetto da lavorare con bellissime sfumature. Con la pratica l’artigiano acquista sicurezza nell’intaglio realizzando bellissime cornici. Quest’attività non veniva più svolta perché la domanda a Venezia era diminuita: sempre meno pittori e quelli che c’erano optano per cornici di serie. Mentre Gastone era anche doratore, laccatore e lustrino, (ovvero specializzato nel rifinire i mobili realizzati in bottega lucidandoli a tampone con la gommalacca) Paolo, è specializzato nel solo intaglio, anche se talvolta, su richiesta di privati, si occupa direttamente anche della doratura. La maggior parte del lavoro, comunque, viene svolto su richiesta di antiquari e doratori; un 20% riguarda il restauro di vecchi mobili. Un sapere che forse sarebbe andato perduto se non fossero state trasmesse anche passione e piacere, oltre che tecniche di lavoro, attirando pian piano molta clientela alla ricerca di una qualità artigianale superiore. Un figlio d’arte: non è un caso che anche il bisnonno fosse un intagliatore e Paolo ne possiede gli antichi attrezzi.