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Canestrelli
gli specchi delle streghe
Canestrelli
gli specchi delle streghe
"Preziosa fonte di ispirazione è la storia dell'arte. Dai dipinti dei più celebri artisti fiamminghi, Jan van Eyck, Quentin Metsys, per citarne alcuni, o italiani come Parmigianino, Bellini e Caravaggio, vengono liberamente tratti gli specchi della strega conosciuti anche come Sorcière"."
Dopo la laurea in Architettura, nel 1996, Stefano Coluccio ha deciso di proseguire l’attività artigianale di famiglia, iniziata dal nonno materno, l’intagliatore Emilio Canestrelli, e proseguita dalla madre Manuela. Oggi la sua bottega-laboratorio a due passi dalle Gallerie dell’Accademia è un po' più piccola di quella storica ma continuano a realizzare sofisticati ed eleganti specchi, prodotti con antiche tecniche artigianali, che diventano veri e propri oggetti moderni d’arredamento. Prodotti completamente a mano e per quanto riguarda la cornice, con le tecniche della doratura a guazzo, questi specchi sono principalmente convessi (corrispondenti tradizionalmente a una porzione della sfera magica usata dalle streghe) e fin dai tempi antichi venivano considerati il portafortuna della casa, protezione per i suoi abitanti. Nei paesi di lingua francese, sono conosciuti come “oeil de sorcière” ovvero occhi della strega. Vengono chiamati anche "specchi dei banchieri" per la capacità di specchiare un angolo visuale di gran lunga maggiore di uno specchio normale, caratteristica da renderli particolarmente indicati per controllare lo spazio non direttamente visibile a banchieri, cambiavalute ed orefici. Gli specchi di Stefano Coluccio sono tutti diversi l’uno dall’altro, per i loro materiali, le loro differenti sfumature cromatiche e la diversa capacità di riflessione.
Canestrelli – gli specchi delle streghe di Stefano Coluccio
Venezia