Nell'ultimo articolo del blog abbiamo condiviso la nostra esperienza a Homo Faber 2024.
Oggi vogliamo concentrarci su ciò che accade al di là degli spazi della Fondazione Giorgio Cini, tra le calli e i canali di Venezia.
Homo Faber in Città è il programma che la Michelangelo Foundation ha sviluppato in collaborazione con la Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte: è un invito a esplorare le botteghe delle artigiane e degli artigiani locali di Venezia. Oltre 70 artigiani si sono preparati ad accogliere chiunque sia interessato a conoscere il loro lavoro, permettendo di sbirciare dietro le quinte, di toccare con mano strumenti e materiali e di assistere alla maestria con la quale danno vita alle loro creazioni. Gli itinerari, che si possono trovare nell'App e nel sito web di Homo Faber, propongono passeggiate a Venezia che permettono di esplorare un notevole ventaglio di tecniche. Non sorprende che molti degli artigiani che incontrerete lungo il vostro percorso facciano parte di Venice Original. Diamo quindi uno sguardo più da vicino agli artigiani della rete Venice Original il cui notevole lavoro è messo in evidenza nella guida In Città.
Attraversando diversi sestieri fino all'isola della Giudecca, vi suggeriamo di iniziare l'itinerario di "Venezia Centrale" dal cuore di Venezia: Il Ponte di Rialto. Qui, sotto il Sotoportego dei Oresi, incontrerete la bottega dei fratelli Attombri. Utilizzando perle di vetro, rame e metalli preziosi, Daniele e Stefano creano pezzi unici di design contemporaneo per l'abbigliamento e la casa. Probabilmente avrete già visto le loro creazioni alle sfilate di moda in tutto il mondo, a fianco di importanti case di alta moda.
Dirigendosi verso il Mercato di Rialto, si trova la Bottega Orafa ABC, dove l'orafo Andrea D'Agostino crea gioielli personalizzati, dalle linee tradizionali come moderne. Ha acquisito la padronanza della tecnica giapponese del Mokume Gane, un procedimento complesso che conferisce ai metalli preziosi l'aspetto delle venature del legno.
Scendendo un po' più a nord, si trova anche lo studio orafo di Marco Venier e Davide Visentin. Da Laberitho i materiali vengono selezionati per la loro unicità e bellezza, dando vita ad accostamenti straordinari come sigilli antichi abbinati a forme geometriche, diamanti con ebano e turchesi con agata fossile.
Vi suggeriamo di raggiungere a piedi il bellissimo Campo San Giacomo dell'Orio, uno dei più autentici di Venezia, solitamente affollato di bambini che giocano e di persone sedute sulle iconiche panchine rosse, magari a gustare un gelato. Vi invitiamo a passeggiare lungo il bellissimo Rio Marin, dove passerete davanti a una vetrina splendidamente adornata di colori e motivi. Nel suo atelier Paperoowl, Stefania Giannici trasforma le carte che seleziona in tutto il mondo in creazioni uniche: da orecchini e collari alla serie “Venice in a box” e a bellissime scatole di carta.
Dirigendosi verso la Scuola Grande San Giovanni Evangelista, si entra in un tipico palazzo veneziano. Al piano terra si trova il laboratorio di Anna Campagnari, che grazie alla sua grande esperienza di voga e alle sue capacità artistiche crea gonfaloni, bandiere e furlane decorate a mano.
Passando davanti alla Scuola Grande di San Rocco e proseguendo verso la maestosa Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, si incontra la Cartiera ai Frari, dove Elisabetta Casaburi trasforma la carta fatta a mano in preziosi quaderni, album fotografici e accessori, ispirandosi ai simboli e ai dettagli architettonici della città.
Poco più in là, di fronte all'ingresso principale dell'Università Ca'Foscari Venezia, si trova un laboratorio all'angolo che invita a entrare con una vetrina dai colori vivaci. Qui Paolo Olbi vi introdurrà all'arte preziosa della rilegatura, realizzata con macchine antiche e materiali di alta qualità. Osservando la sua serie di taccuini, album fotografici e raccoglitori, noterete i motivi dello stile Liberty, bizantino e italiano.
A pochi passi di distanza si trova Ca'Macana, un laboratorio di cartapesta fondato nel 1986. Qui Davide Belloni e Antonella Masnata, insieme al figlio Davide, realizzano maschere della tradizione, ma anche disegni moderni e lavori su misura per produzioni cinematografiche.
Andando verso la Collezione Peggy Guggenheim e passando per le Gallerie dell'Accademia, è d'obbligo una visita a Marisa Convento. Con Venetian Dreams, Marisa porta avanti la ricca tradizione delle impiraresse, creando bellissimi accessori di perline da indossare. Non esitate a fare qualsiasi domanda relativa alle perline: vi risponderà con gentilezza e pazienza, trasmettendo tutta la sua passione per questo mestiere.
A pochi minuti di distanza, si trova la bottega impregnata delle essenze del legno di Saverio Pastor, uno degli ultimi remer (costruttori di remi) di Venezia. Qui Saverio scolpisce con perizia fòrcole e remi in legno di pregio. Un'abilità che ha ereditato da uno dei più grandi maestri di questo mestiere. Anche se non si voga, le fòrcole sono un elegante complemento d'arredo che racconta la storia delle origini di Venezia.
A qualche centinaio di metri si trova il Traghetto Dogana, un servizio di gondole che vi permetterà di attraversare il Canal Grande. Prima di lasciare questo lato di Venezia, vi consigliamo di fare una visita alla Basilica di Santa Maria della Salute. Il Traghetto vi sbarcherà a pochi passi da Piazza San Marco: un luogo perfetto per fare una pausa, magari gustando un caffè e uno spuntino seduti in uno dei caffè più antichi del mondo.
L'itinerario prosegue verso Campo Santa Maria Formosa: fermatevi quando vedrete alla vostra sinistra il nuovissimo laboratorio di Davide Pusiol. In questa liuteria troverete chitarre uniche e artigianali: Davide e il suo team si dedicano alla costruzione di strumenti personalizzati, utilizzando legni e componenti di alta qualità.
Arrivando al Campo, sulla sinistra, si trova il laboratorio Meracu. Qui, Shanti Ganesha realizza accessori in pelle minimalisti, borse e persino pezzi di arredamento. Trae ispirazione dai suoi viaggi e si impegna per la sostenibilità: la pelle è di provenienza etica e conciata naturalmente con tannini naturali e non nocivi.
Dirigendosi verso Barbaria de le Tole, si passa davanti alla famosa libreria Acqua Alta e si intravede l'elegante Campo Santi Giovanni e Paolo. Trovate il laboratorio Artefact Mosaic, dove vedrete in azione la tradizione mosaicista di Venezia. Alessandra Di Gennaro e Romuald Mesdagh realizzano decorazioni personalizzate, abbelliscono ambienti di ogni tipo e organizzano seminari per avvicinare le persone all'arte del mosaico contemporaneo.
Mentre si cammina verso la tappa successiva, si consiglia di visitare la chiesa di San Francesco della Vigna, con il suo pittoresco Chiostro, l'Arsenale e di passeggiare per un po' lungo la riva per godersi la vista del bacino di San Marco. Giungerete infine all'unica “Via” di Venezia: Via Garibaldi. Qui si trova la bottega di Guido Capitanio. Guido è un chitarrista autodidatta che costruisce chitarre artigianali con legni e componenti pregiati, prendendo esempio dai maestri della liuteria. Mette grande cura nella selezione dei suoi fornitori, ricercando la migliore qualità in tutti gli elementi.
Poco più avanti, in questa via, si trova Kirumakata. Nel suo atelier, Alessandra Gardin crea gioielli contemporanei in vetro di Murano fatti a mano con la tecnica della lavorazione a lume, trovando ispirazione nel mondo naturale.
Per raggiungere l'ultima tappa dell'itinerario, si può decidere di prendere il “Vaporetto” dalla fermata Arsenale e raggiungere la fermata Giudecca Palanca, dove vi aspetta un'incredibile vista sulle Zattere di Venezia. Dirigetevi verso l'ex Convento Santissimi Cosma e Damiano e trovate, tra i diversi artigiani ospitati, Itaca Art Studio. Monica Martin vi accoglierà e vi mostrerà cosa significa essere un incisore. Carta, cartone, metalli, inchiostri, tele, colori, argilla, vetro e smalti si fondono grazie alla sua abilità, passione e dedizione per questi mestieri.
Durante le nostre visite a questi artigiani appassionati, abbiamo potuto constatare la devozione che alimenta il loro lavoro. La passione brilla nei loro occhi e i loro processi meticolosi mettono in luce le tecniche secolari a cui si dedicano. Di fronte alle pressioni moderne e a un mondo frenetico, questi artigiani sono ambasciatori del patrimonio culturale e si ergono resilienti rispetto al flusso della produzione di massa. Progetti come Homo Faber e Venice Original sostengono la conservazione di questi mestieri, consapevoli del fatto che è necessario mantenere le abilità tradizionali rilevanti, assicurando che si evolvano e fioriscano nonostante i cambiamenti.
Nel celebrare l'artigianato, diventiamo tutti sostenitori degli artigiani il cui lavoro arricchisce le nostre vite, assicurando che la vibrante eredità e il tessuto culturale di Venezia fioriscano per le generazioni a venire.
Incoraggiamo i lettori a relazionarsi con gli artigiani, a esplorare i laboratori e a scoprire come ogni pezzo fatto a mano riecheggi un'eredità che vale la pena preservare.