Il leone di San Marco, ovvero il leone marciano o leone alato è un simbolo importante per Venezia presente in tantissimi contesti. In base allo spazio disponibile può essere raffigurato in posizioni diverse. Nelle bandiere, nei gonfaloni e nelle grandi statue assume generalmente la posizione “andante” con il corpo completo di profilo appoggiato con tre zampe e l'anteriore destra appoggiata sul libro oppure “rampante” di profilo, ritto sulle zampe posteriori mentre con le anteriori regge il libro e la spada.
Quando lo spazio è poco, come su monete, sigilli e altri stemmi e bassorilievi, per semplicità grafica il leone è in moleca (pronunciato in moeca) ovvero accovacciato in posizione frontale con le ali a ventaglio simili a quelle di un granchio con le chele aperte. In Veneziano Moleche sono gli esemplari piccoli e verdi, teneri e molli durante il periodo della muta. Sono tradizionali della laguna di Venezia come le masanete, le femmine con il guscio, consumate alla fine dell'estate.
Secondo un'antichissima tradizione il leone di San Marco raffigura l'angelo, in forma di leone alato, che avrebbe dato il benvenuto all’evangelista San Marco con la frase che appare nel libro “PAX TIBI MARCE EVANGELISTA MEUS” ovvero “Pace a te, Marco, mio evangelista”. Lo stesso San Marco, nell'iconografia cristiana, è raffigurato come un leone, uno dei quattro esseri viventi, ciascuno con sei ali, posti attorno al trono dell’Onnipotente nell’Apocalisse intenti a cantarne le lodi. Quattro figure scelte poi a rappresentare i quattro evangelisti: l’uomo (Matteo), il leone (Marco), il bue (Luca) e l'aquila (Giovanni).